Manifesti del 1973


Miniatura Didascalia
poster1 Manifesto per l' 8 MARZO di Lotta Femminista. Il manifesto, ideato da Lotta Femminista di Ferrara, fu il primo manifesto nazionale di Lotta Femminista.

Testo:

8 MARZO 1973

contro il lavoro domestico che sostiene il mondo ma soffoca e limita la donna

LOTTA FEMMINISTA

stamp. in prop.

poster1 Manifesto nazionale del Movimento Femminista stampato in occasione del processo per aborto a Gigliola Pierobon che si tenne a Padova il 5 e il 6 giugno 1973.

Testo:

Di chi è la pancia di questa donna?

Della Chiesa? dello Stato? dei medici? dei padroni?

NO, È SUA!

Vogliamo l'abprto lbero, gratuito, con l'assistenza medica, perché 3.000.000 di donne all'anno, solo in Italia, sono costrette ad abortire e 20.000 lo pagano con la morte.

SOPRATTUTTO NON VOGLIAMO PIÙ ESSERE COSTRETTE AD ABORTIRE.

Vogliamo il controllo sul nostro corpo, fare figli se e quando li vogliamo, anticoncezionali sicuri, non nocivi per la salue e gratuiti, consultori sotto il nostro controllo.

Controllo del nostro corpo vuole dire anche vivere liberamente la nostra sessualità e vivere senza essere distrutte dalla estenuante fatica del lavoro in casa e fuori,

MOVIMENTO FEMMNINISTA

stamp. in prop.

poster1 Manifesto di Lotta Femminista contro l'ennesima campagna moralistica antiprostituzione e per il salario al lavoro domestico.

Testo:

Al grido: salviamo la moralità e tuteliamo la dignità della donna, alcuni deputati democristiani, affiancati da una campagna della stampa, hanno presentato un disegno di legge che, con il pretesto di colpire la prostituzione, TENDE A LIMITARE LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO DI TUTTE LE DONNE.

Infatti ogni donna che si troverà per strada, specialmente di sera, sarà assoggettata ALLA VALUTAZIONE PERSONALE dei poliziotti. E questo in base al fermo di polizia sarà sufficiente per un arresto fino a 96 ore senza possibilità di difesa.

Se esiste il "triste spettacolo dell'adescamento e dell'invito all'amplesso carnale", ebbene questo è offerto dagli uomini che tentano di adescare, invitano e offendono qualsiasi donna che si trovi a passare per strada.

Per quanto riguarda la prostituzione in sé è significativo come ancora una volta si cerchi di farne ricadere il peso e la colpa morale sulle donne. La prostituzione è un prodotto della società patriarcale capitalistica, che toglie materialmente alla donna la possibiltà di vivere fuori del potere dell'uomo: infatti anche se LAVORIAMO TUTTE COME CASALINGHE, NON CI VIENE CORRISPOSTO PER QUESTO LAVORO NESSUN SALARIO. Le poche di noi che lavorano fuori casa (in Italia il 18%) percepiscono sempre i salari più bassi; siamo quindi costrette per sopravvivere a vari tipi di propstituzione.

VENDERE SE STESSA DIETRO COMPENSO NON È DI OPPRESSIONE E DI SFRUTTAMENTO CUI È SOTTOPOSTA LA DONNA NEL LAVORO E NEL GHETTO DELLA CASA.

LOTTA FEMMINISTA

stamp. in prop.