Canti delle donne in lotta n. 2


Nel novembre 1972, noi del Movimento Femminista Romano non avevamo molte canzoni da cantare. Non ci sentivamo noi stesse cantando le tradizionali canzoni di lotta scritte dagli uomini. l nostri problemi, le nostre lotte le nostre conquiste non potevano esprimersi in ciò che la tradizione maschile ci offriva. L'imminenza di una mostra fotografica sulla "Donna oggetto nella pubblicità", da noi allestita, ci spronò comporre le prime cose. Lara, Julienne, Giovanna, Amelia, Fufi, Luciana Semin, Maria Teresa, Rosalba, Anna, Ronnie, ve le ricordate le nottate passate a cercare le parole che meglio dicessero quello che avevamo dentro? Le prime canzoni furono scritte su vecchie arie popolari (trapianto che in passato era già stato operato all'inverso su canti delle Mondine), vuoi per la novità vuoi per la mancanza di tempo. Così cominciammo a cantare al "femminista". Poi molte di noi hanno continuato secondo la propria creatività: Sara ha tradotto e rielaborato testi di femministe svedesi, Laura ha scritto testi bellissimi che Anita, Maria Teresa, Olga e Sara hanno musicato; Juki ha scritto testi e musiche e ha fatto una ricerca amorevolissima di antiche e dimenticate canzoni con donne soggetto di lotta; Fufi ha tradotto in musica e in parole quello che con le compagne deI movimento era stato creato durante incontri dibattiti, ricerche, mostre e scritti e disegni. Nel 1974 abbiamo organizzato alla Maddalena uno spettacolo di canzoni femministe intitolato "Le canzoni del disagio" e nel 1975 un altro intitolato "Sorellanza". Famiglia, ruoli sessuali, coppia, omosessualità, prostituzione aborto, lavoro, sono i temi delle nostre canzoni scelte per questo disco. Purtroppo un solo disco ci sta un po' stretto, abbiamo dovuto necessariamente fare una selezione. Sono state scelte canzoni che rispecchiano maggiormente i temi più significativi potati avanti dal Movimento Femminista in questi anni.

Movimento Femminista Romano (I Dischi dello Zodiaco - VPA 8307 STEREO)

Copertina del disco n 2 Canti delle donne in lotta. Movimento Femminista Romano.

Canti delle donne in lotta (lato A) Canti delle donne in lotta (lato B)
    • Felicità


      Io che bacio gli occhi tuoi profondamente accesi

      tu che sfiori le mie rughe dietro i miei sorrisi

      come è bella l'alba che addormenta i nostri visi

      Felicità tu sembri un gioco fatto ma non è vero

      oh no non è vero

      Felicità vissuta all'ombra di una stanza

      sei un gioco antico come il mondo

      in un mondo che non ha giocato mai

      Felicità vissuta da me e te da sole in un mondo di persone sole

      sei un gioco antico come il mondo

      in un mondo che non ha giocato mai

      Aiutami a non stringere intorno alla mia gola

      quella corda doppia che si chiama coppia

      Aiutami a dividere con mille questa gioia che inventiamo

      troppo grande da consumare in due

      Aiutami a trovare le parole di questa poesia antica ma diversa

      che inizia da una donna e non si è ancora persa.


      Una donna nella tua vita

      (canzone omosessuale)


      Questa è la ragione di

      una donna nella tua vita

      ecco la ragione di

      una donna nella tua vita.

      Il tuo profilo, dita leggere

      e le favole son vere

      su di te occhi di fuoco

      e il tuo corpo che non è un gioco

      che emozione

      vivi un'altra dimensione

        Rit: Questa è la ragione di

        una donna nella tua vita

        ecco la ragione di una donna nella tua vita.

      La la la ti vuol parlare

      è diverso il suo amore

      la la la respira piano

      il suo profumo non è strano

      la la la gridalo pure

      se nessuno sa ascoltare

        Rit: Questa è la ragione di

        una donna nella tua vita

        cerchi la ragione di

        una donna nella tua vita.

      Ma che storie erano quelle

      le sue mani sono belle

      vola adesso la tua mente

      della strada non si pente

      brucia in lei tutti i tuoi stracci

      non lasciare che ti schiacci

      per la nostra liberazione

        Rit: Questa è la ragione di

        una donna nella tua vita.


      Il mestiere più antico


      Per te canterò

      donna che hai il mestiere

      più antico del mondo

      pagata in denaro e disprezzo da chi ti cerca

      io mi sento migliore di te

      perché ho solo un letto e chi

      protegge il mio coprpo e poi lo pretende.

      Tu sei la perdizione io la virtù

      tu il peccato io l'angelo

      due facce della stessa sciocca medaglia

      la stessa moneta che compra i nostri corpi

      sul marciapiede o davanti all'altar

      Ma cosa è il corpo mio il corpo tuo il corpo d'ogni donna

      Ma cosa è il corpo mio il corpo tuo il corpo d'ogni donna

      È fabbrica di figli per la fabbrica

      è fabbrica di figli per la guerra

      è fabbrica di un piacere che non ci guarda

      donna, al mondo tu non hai vissuto mai

      il mondo non hai vissuto mai.



      Si faceva chiamare dottore

      perché aveva una laurea ad onore

      era lui che faceva abortire

      le compagne per centomila lire

      Ma se negli occhi tuoi c'è paura

      la sua voce si fa più dura

      se la paura diventa grande

      se hai bisogno di una voce umana

      per abortire tu devi tacere

      come una lesbica o una puttana.

      Lui ti sta facendo un piacere

      tu stai solo scontando un errore

      così per te non c'è umiliazione

      tanto non hai pagato un milione.

      Anche se poi l'avessi pagato

      neanche quel prezzo sarebbe bastato

      minimamente a negare il riscatto

      di chi è schiavo e accetta il baratto

      per liberare il tuo corpo in catene

      devi spezzare chi te le tiene.


      8 Marzo


      Ricordatevi di noi

      siamo morte in una fabbrica

      sfruttate sul lavoro

      sfruttate a casa e fuori.

      Ricordatevi di noi

      siamo morte ma non per sempre

      noi vivremo eternamente

      finché durerà la lotta.

      Siamo state assassinate

      per avere scioperato

      voi dovete vendicarci

      vendicarci col lottare

      vendicarci col creare.

      Creare un mondo nuovo

      un mondo di giustizia

      un mondo di uguaglianza

      un mondo di libertà.

      Ricordatevi di Adele

      l'hanno presto incarcerata

      per avere contestato

      per avere militato.

      L'hanno messa in una cella

      in una cella isolata

      per paura che parlasse

      con chi vuol saper le cose.

      Saper di un mondo nuovo

      un mondo di giustizia

      un mondo di uguaglianza

      un mondo di libertà.


      Ma verrà un giorno


      Ma verrà un giorno

      che tutte le morte

      di cucchiaio, di aghi duri

      usciranno

      dalle tombe di pietra

      per vendicarsi del mondo intero

      che le ha volute

      tutte buone

      in un lago di sangue

      amorose sorridenti e felici.

      Ma verrà un giorno

      che tutte le morte

      si uniranno alle vive

      in una guerra

      assai rabbiosa

      che ridarà l'onore alle donne.

      Con braccia di ferro

      agguantare la gioia

      con denti di lupo

      agguantar la fierezza

      e non lasciarla mai più.



    • Amore

        Me l'hanno sempre chiamato amore

        ma che amore è

        me l'hanno sempre insegnato amore

        ma che amore è.

      Amo solo te, tu sei solo mia

      è che spiego la mia gelosia

      e se poi soffro di saperti bene

      è perché a un altro tu stai insieme

      vorrei fare un mondo su misura tua

      per fartici entrare e tenere la chiave

        Questo me l'hanno chiamato amore

        ma che amore è

        questo me l'hanno insegnato amore

        ma che amore è.

      Voglio amare te dobbiamo stare soli

      gli altri ruberanno la felicità

      no sai non è vero non lego le tue mani

      ma ti prego ancora finché non è domani

      ora più non t'amo voglio la tua fortezza

      ti prego ancora dammi una carezza.

        Questo te l'hanno chiamato amore

        ma che amore è

        questo te l'hanno insegnato amore

        ma che amore è.

      Voglio aprirmi in mille dare il sangue al sole

      respirar la luce che non ha parole

      paura e solitudine non mi fanno amare

      il grigio della pelle mi voglio bruciare

      stringiamoci le mani, amiamoci adesso

      cerchiamo un mondo nuovo dove non c'è possesso.

        Forse potremo chiamarlo amore

        ma che amore è

        forse potremo insegnarlo amore

        ma che amore è.

      Se inventi un nuovo amore di color turchino

      io voglio darti un fiore come fa il bambino

      la morte delle cose non mi dà più angosce

      se dove lascio il seme so che la pianta cresce

      io ti carezzo il viso e proverò uguaglianza.

        Questo potremo chiamarlo amore perché amore è.

        Questo potremo insegnarlo amore perché amore è.


      Umanità

      Umanità hai già buttato cinquanta secoli della tua vita

      umanità in guerre sante crociate guerre al napalm

      tu hai coltivato il fiore della violenza

      tu hai sempre avuto un uomo come dio capo condottiero duce re,

      Umanità

      tu hai inventato podio e alloro per il migliore

      umanità

      hai già condannato chi sul podio mai salirà

      tu hai soffocato il debole e il bambino

      tu hai rinnegato anche la donna che c'è in te

      Umanità

      artisti eroi hanno ingrassato la tua storia

      umanità è ora che dimentichi la tua memoria

      svegliarci tutti un giorno sotto un sole rosa

      sentirci uguali a quel bambino che ti guarda

      e che non sa ancora parlare

      sentirci uguali a quel cane che ti guarda

      e che sa solo abbaiare

      oh umanità.



      È la storia di una cosa

      nata sotto un fiocco rosa

      lo volevano celeste

      per paura della peste

      il cognome di famiglia

      non continua se è una figlia

      bando alla malinconia

      vi terrà compagnia.

        Donna donna come hai potuto amare

        Donna donna se questo per te fu amore

      La tua bambola fu l'arma

      che inventò la vocazione

      d'esser sposa d'esser madre

      di servire ad un padrone

      il peccato ti prescelse

      sin dal tempo della mela

      sul tuo corpo ancora passa

      questa storia senza vela

        Donna donna quanto potrai amare

        Donna donna il mondo potrà cambiare.



      Cor capello dritto 'n testa

      e lo sguardo a pugnaletto

      se ne va

      monta 'n tranve e aspetta al varco

      chi la sfiorerà

      ecco là spunta I'ometto

      c'è cascato ZA

      'na guardata, 'na bruciata

      quello è corco e nun ce prova più

        Tango della femminista

        Tango della ribbelion.

      Cor sorriso un po allupato

      e lo sguardo assatanato

      se ne va

      va pe' strada a tutte l'ore

      va pe' strada 'ndo je pare

      e chi la ferma piu`

      ecco là spunta er bulletto

      c'è cascato ZA

      na guardata na bruciata

      quello' e corco e nun ce prova più.

        Tango della femminista

        Tango della ribbellion.

      Co' la chioma sciorta ar vento

      e er soriso a t'amo tanto

      se ne va

      fra la gente che cammina

      che s'intruppa e s'avvelena se ne va

      d'esse sola o 'n compagnia

      je ne frega poco o gnente

      perché sa ch'esse donna è 'na conquista

      l'ha sgamato 'nsieme a tante

      e chi la ferma più

        Tango della femminista

        Tango della ribbellion.



      E mo te devo di che sta canzone

      a quarcheduno po' sembra vorgare

      ma qui c'è l'impellenza de parlare

      e si de ste parole famo uso

      nun te scandalizzà nun famme er muso

      Eva l'han fatta sorgere da Adamo ner costato

      E allora se credeveno d'avecce dimostrato

      co quest'assurdità detta all'umanità

      che partorì po n'omo senza tanta difficortà

      E poi come si questo nun bastasse

      hanno presto diffuso fra le masse

      che tutto quer ch'è sesso è 'n gran peccato

      e solo chi procrea viene graziato

      co' questo c'hanno ancora sistemato

      C'hanno chiamato friggide perchè nun godevamo

      ma mo s'è risaputo la corpa è de 'st'Adamo

      c'ha sempre voluto usà e nun c'ha mai fatto amà

      com'avrebbe voluto questa nostra sessualità

      Ma adesso la clitoride va assai rivalutata

      mentre la chiesa e l'ommini l'hanno sempre ignorata

      ma noi nun ce stamo più e no nun ce stamo più

      a fasse addoprà ancora come 'n'orologgio a cuccù

      Er bene nun pò esiste veramente

      se poi sei sopraffatta dall'amante

      e si voi vive già da donna vera

      devi spezza dei ruoli la bariera

      che der maschismo è sempre la bandiera

      Vogliamo essere libbere e insieme libberare

      quelli che come noi so' stati qui a penare

      forse 'na novità pò esse reartà

      unimese ma subbito 'na forza noi semo già.


      Mi guardo in una specchio

      (canzone omosessuale)


      Mi guardo in un specchio

      mi chiedo cosa sono

      perché io amo te

      invece di un lui.

      Non sono stata fiocchi

      nemmeno bamboline

      non ho fatto la calza

      ma ho vinto i soldatini

      e adesso io mi chiedo

      cosa non ho obbedito

      se adesso amo te

      invece di un lui.

      Mi sento un po' la strana

      la pazza ed anormale

      mi sento la diversa

      in uno strano uguale.

      Non ho accettato il trucco

      nemmeno i merlettini

      per essere più bella

      e adesso io mi chiedo

      cosa non ho obbedito

      se adesso amo te

      invece di un lui.